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Sogno di Icaro a Ottobre - Dream of Icarus in October

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 POESIA INSERITA NELLA PRESTIGIOSA RIVISTA INTERNAZIONALE AZHAR 

Nessuna descrizione disponibile.

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

 

 

SOGNO DI ICARO A OTTOBRE

   

Quest’Ottobre sa d’ali bruciate al sole,

d’Icaro in volo sopra mare in tempesta

che squassa, ulula, scuote cavità sommerse.

 

Dai marosi sopra lo scoglio solitario mio,

che come Nave si profila all’orizzonte,

rifuggo, rondine marina, in volo radente.

 

Sentinelle fedeli, i cormorani, impalati

su ardite rocce, stanziano con i gabbiani.

Mi fermo con lo sguardo e scruto il mare…

 

Icaro in volo, tempesta dentro e fuori,

varco i confini angusti della mente mia,

m’arrendo alla cieca dei frangenti furia.

 

M’isso in alto a toccare il terso azzurro,

ma sfioro il disco solare incandescente  

tra nembi avvolti in spirali di vento.

 

Urlo e precipito tra gran fumo di ali

sulla barriera dei miei dolenti desideri

incontro a sogni che mai saranno veri.

 

                                §§§

 

DREAM OF ICARUS IN OCTOBER

 

This October smells like wings burned in the sun,

of Icarus flying over a stormy sea

shaking, howling, on submerged cavities.

 

From the billows above my lonely rock,

that like a ship looms on the horizon,

I flee, sea swallow, in low flight.

 

Faithful sentinels, the cormorants, impaled

on bold rocks, are together with the seagulls.

I stop with my eyes and scan the sea ...

 

Icarus in flight, storm inside and out,

I cross the narrow confines of my mind,

I blindly surrender to the waves' fury.

 

I look up to touch the clear blue,

but I touch the incandescent solar disk

between clouds wrapped in wind spirals.

 

I scream and fall into the great smoke of wings

on the barrier of my painful desires

to meet dreams that will never be true.

By Franca Colozzo

 

  

 

  

SUEÑO DE ÍCARO EN OCTUBRE


Este octubre huele a alas quemadas por el sol,
de Ícaro volando sobre un mar tormentoso
que tiembla, aúlla, estremece cavidades sumergidas.

 

De las olas sobre mi roca solitaria,
que como un barco asoma en el horizonte,
Huyo, golondrina de mar, en vuelo bajo.

 

Centinelas fieles, los cormoranes, empalados
sobre rocas audaces, se posan con las gaviotas.
Me detengo con la mirada y escudriño el mar...

 

Ícaro en vuelo, tormenta por dentro y por fuera,
Cruzo los estrechos confines de mi mente,
Me rindo ciegamente a los interruptores de furia.

 

Levanto la vista para tocar el azul claro,
pero toco el disco solar incandescente
entre nubes envueltas en espirales de viento.

 

Grito y caigo en el gran humo de las alas
en la barrera de mis dolorosos deseos
cumplir sueños que nunca se harán realidad.

 

 

  

 Franca Colozzo - 02/11/2021 23:39:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Grazie per il tuo passaggio, Annalisa. L’amore condiviso per il mare e i gabbiani ci ha fatto conoscere in questo sito in cui si incrociano voli e commenti.
Purtroppo, presa dai problemi umanitari (adesso delle donne afghane, povere disperate in attesa del nulla), sono meno presente rispetto agli anni passati. Volo di qua e di là, in genere di notte, dopo aver dedicato quasi tutto il mio tempo a scrivere nelle varie organizzazioni cui appartengo.
La tua poesia mi ha coinvolto in un volo che, come quello di Icaro, può essere liberatorio purché non ci si spinga troppo vicino al sole.
Ti auguro un buon inizio di questo mese di Novembre, oggi dedicato ai nostri defunti.

P.S.: T’invito a leggere questa poesia alla memoria di mio padre, prigioniero dei nazifascisti.

https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=52004&Tabella=Poesia

 Annalisa Scialpi - 01/11/2021 17:49:00 [ leggi altri commenti di Annalisa Scialpi » ]



Bellissima... la composizione ha, in sè, un equilibrio,

direi una grazia che sostiene lo slancio poetico.

Che meraviglia Icaro: è l’emblema di tutti i sognatori e i gabbiani

del mondo. Una figura mitologica che, personalmente, amo

moltissimo...

Grazie per averla condivisa e per il tuo commento sulla mia poesia
’Il gabbiano’.


 Franca Colozzo - 04/10/2020 23:11:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Graced, ti ringrazio del gradito passaggio. Siamo umani e vorremmo rivestirci di piume per volare in alto, ma rischiamo di precipitare al suolo. Sfidare gli elementi naturali è sempre stato il sogno di Icaro; di Prometeo quello di strappare il fuoco agli dei.
In fondo ci fa rabbia l’impossibilità di emulare gli dei. Questo desiderio ci fa star male a volte e la sofferenza ci spinge ad azioni spesso azzardate. Ma è della gioventù la spregiudicata voglia di superare se stessa nelle azioni azzardate. Si rimane giovani fintanto che si riesce a sognare e a volare in alto. Buonanotte.

 Graced - 04/10/2020 20:48:00 [ leggi altri commenti di Graced » ]

Per le forze della natura le ali non sono opportunamente attrezzate a poter sopperire alla forza dei venti e dell’avversa natura che, fa capitolare nel tornare indietro a cercare riparo da ciò che ci fa paura.Ma a volte è tale il desiderio di rimanere nel luogo che ci attrae, siamo capaci di sfidare gli elementi contrari al nostro desiderio. Versi in cui si mescolano mito e realtà. Versi Graditi. UN caro saluto da Grazia.

 Franca Colozzo - 03/10/2020 02:07:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Grazie Salvatore, come sempre del tuo gradito passaggio e del tuo commento che coglie alcuni aspetti essenziali.
Il mito è il mio rimuginare marino tra gabbiani e cormorani che popolano il mio scoglio solitario in mare aperto, dove amo recarmi a mo’ di pellegrinaggio quotidiano per osservare i pennuti.
Delle loro ali mi sono rivestita per assumere le sembianze di Icaro e volare in alto, forse per scongiurare il mare adirato. Mare che dà fiato alla mia voce ed è per me sale della vita. Buonanotte/buongiorno.

 Franca Colozzo - 03/10/2020 01:37:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

I tuoi commenti, cara Cristina, mi esaltano sempre facendomi andare a ritroso in un non-tempo della memoria collettiva, in cui rivivo i miti del passato.
Mi riprometto di leggere le tue ed altrui poesie, presa come sono da tanti altri interessi. Questa mia poesia è frutto di pochi minuti, ma con una lunga gestazione marina. Nel grembo del mare, cullata dalle onde, mentre nuoto (perché continuo a farlo nonostante l’acqua frizzante) penso e ripenso, osservo e fantastico mondi sommersi e riemersi alla coscienza. Data l’ora tarda, ti saluto con affetto e simpatia.

 cristina bizzarri - 02/10/2020 17:41:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Come mi piacciono i testi illustrati, di qualsiasi genere siano. E l’immagine che hai scelto è davvero bella. Mi sembra tu abbia scelto il nobile alessandrino per dire cose che sanno di mito e di un tempo che non è tempo ma vive da sempre in noi, nel nostro animo.Ci sono immagini e suoni che ritornano,attraversano i versi, si incontrano, rendendo il tentativo di Icaro/tua anima meno tragico, perlomeno finché riesce a toccare il cielo, a sfiorarlo. E’ vero, appena sfiorato il cielo/il sogno "Urlo e precipito tra gran fumo di ali/
sulla barriera dei miei dolenti desideri". Ma se c’è resa, è sempre in bilico, si sporge continuamente, scruta, pronta a rialzarsi ancora e ancora. Come Sisifo, o - meglio ancora - come il Femminile che sa e sente che i sogni, pur non essendo mai "veri", contengono in sé qualcosa che è molto più vero del reale.

 Salvatore Pizzo - 02/10/2020 03:02:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Rilettura del mito attraverso un’immedesimazione poetica di grande impatto: appassionante, giusto come la tua audacia nello sfidare gli elementi sulle fragili ali di versi sofferti.
Una notte di sogni felici ed un caro saluto.

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